Quando una grande gioia entra a pervadere il nostro cuore, sentiamo il desiderio di comunicarla a tutti. Si tratta di un “sussulto” interiore che ci porta a voler condividere con altre persone l’emozione che stiamo vivendo. È la gioia di chi ha trovato il tesoro nascosto, la perla preziosa, di chi ha incontrato Gesù.

In questi tempi la Chiesa, soprattutto attraverso l’insegnamento del Santo Padre, invita ad essere persone gioiose, non perché tutto nella

vita vada sempre per il verso giusto ma perché costantemente ci sentiamo cercati da Dio con un Amore che ci precede e supera.
Così i cristiani non possono trattenere per sé la gioia di questo incontro e sentono la necessità di proporre a tutti questa esperienza.

Allora lo “Sguardo” del Signore che, posandosi sulla persona umana la “chiama” a seguirlo, diventa “Voce” che, con tono rassicurante, “manda” a TESTIMONIARE la gioia e la speranza che Cristo anche oggi dona.
In quest’ottica si colloca il cammino della chiesa di Bergamo, chiamata dal vescovo a riflettere sul senso della testimonianza, individuando le modalità che maggiormente la rendono credibile e stimolandola a mostrare all’uomo di oggi la coerenza con il progetto di vita proposto dal Vangelo.

La questione è quella di non essere “cristiani da divano” (secondo una popolare espressione di papa Francesco) o “cristiani surgelati” (come disse il vescovo Francesco nell’amministrare la cresima ai nostri ragazzi). Certamente si tratta di un compito che investe tutta la comunità, della quale fanno parte persone diverse per generazione ed esperienze di vita ma unite dall’unica chiamata a vivere pienamente l’Amore.

Uno stimolo particolare ci viene dal recente Sinodo dei Vescovi celebrato con i giovani, a partire dal quale la Chiesa intera è stata invitata a non perdere di vista il cuore centrale del suo annuncio: Gesù Cristo, figlio di Dio fatto uomo, morto e risorto, sempre vivo in mezzo a noi.

La parrocchia che, come uno scriba“ estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”, riceve l’invito, nel dialogo tra generazioni, a trasmettere una tradizione di fede che sempre è chiamata a ravvivarsi nelle forme, nei linguaggi e a crescere in uno scambio sereno e fecondo.

Con questi sentimenti anche noi desideriamo vivere il prossimo anno pastorale come occasione per permettere allo Spirito Santo di rinnovare il nostro cuore e la nostra mente così da poter essere un po’ più testimoni di Gesù che rende veramente più bella la nostra vita.

In quest’ottica accogliamo come sollecitazione provvidenziale la decisione del papa di indire ad Ottobre un MESE MISSIONARIO STRAORDINARIO, affinché la Chiesa riscopra la sua intrinseca chiamata a portare a tutti la possibilità di incontrare Gesù. Un giorno Gesù si rivolse ai suoi apostoli

chiedendo loro: “Voi chi dite che io sia?” (Mt 16). Sentiamo rivolta a noi la domanda, (come se il maestro dicesse a ciascuno) “Chi sono io per te? Riconosci di essere da me amato e stimato più di ogni altro? Lasci che io parli al tuo cuore? Che cosa dici di me agli altri?…”.

Abbiamo parlato di “testimonianza”: ma chi testimoniamo? Chi è per noi il Dio che si è rivelato in Gesù Cristo?
È chiaro che per rispondere a questi interrogativi serve tutta la vita; tuttavia, vogliamo lasciarci aiutare dagli incontri formativi per gli adulti delle comunità di Stezzano, Azzano e Zanica a porre al centro della riflessione proprio il nucleo centrale del Vangelo: Gesù Cristo Figlio di Dio e Signore. Gli esercizi spirituali itineranti per adulti proposti nel mese di novembre vogliono essere un aiuto a mettersi sulle orme di Cristo seguendo le tracce di figure che ci hanno preceduto nel cammino dietro a lui. Per questo il farsi pellegrini sulle orme di S. Francesco e la visita a luoghi significativi per il suo percorso di fede, può essere occasione propizia per lasciarsi conquistare dal Signore sull’esempio dei grandi santi.

Un momento particolarmente significativo, che desideriamo proporre a TUTTA la comunità, è rappresentato dalle GIORNATE DI ANNUNCIO E TESTIMONIANZA CRISTIANA che vivremo dal 28 novembre al 1 dicembre. Concretamente si tratta di momenti particolarmente intensi di preghiera, annuncio e testimonianza che vedrà presente tra noi un bel gruppo di giovani della Comunità “Shalom” di Palazzolo. Siamo sicuri che la loro gioia sarà contagiosa e il loro modo di testimoniare con la vita un Gesù che compie anche oggi i suoi miracoli possa dare un bello “scossone” alla nostra vita di fede.

Il percorso dei laboratori della fede nelle case sarà un aiuto per renderci consapevoli di essere sempre discepoli che ascoltano e seguono il MAESTRO, ma insieme missionari, capaci di rendere ragione nella quotidianità della gioia che scaturisce dall’incontro con Gesù risorto; gli itinerari e le occasioni legati ai cammini di iniziazione cristiana (che continuamente chiedono un lavoro di riprogettazione, da parte di educatori e catechisti), l’attenzione alle dimensioni della vita familiare, i momenti con i fidanzati, gli eventi proposti dall’oratorio e, più in generale, i tanti appuntamenti di cui il calendario pastorale è traccia, vorrebbero essere vissuti in ascolto della Voce del Signore che manda continuamente il suo Spirito d’Amore perché, ad ogni uomo, sia data la Grazia dell’incontro con Gesù da cui nasce la Promessa di una vita bella e buona.

Maria, la vergine della preghiera, prima missionaria del Vangelo e testimone del Risorto, interceda per noi e ci custodisca affinché nulla possa strappare dal nostro cuore la certezza che CRISTO VIVE e NOI VIVIAMO IN LUI.

Buon anno pastorale!

I vostri sacerdoti

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