Lunedì 14 ottobre 2019 vi è stato un incontro del Consiglio Pastorale Parrocchiale.
Conclusa la preghiera e presentato il nuovo membro del Consiglio che sostituisce un consigliere dimissionario, si procede con il primo argomento all’ordine del giorno, la presentazione e la spiegazione dei punti salienti della lettera pastorale 2019/2020 del Vescovo. Il tema della lettera riguarda i giovani e la comunità cristiana e conclude il triennio scandito in tre tappe: “Un cuore che ascolta”, “Uno sguardo che genera”, “Una voce che invia”.
La voce è uno degli aspetti che più caratterizza una persona.
La voce di cui parla il Vescovo ci chiede di incontrare l’altro.
La missione è evangelica se fa udire a tutti quella voce, e si sviluppa in tre tappe:
– una storia da raccontare, per la quale serve la disponibilità di ascolto reciproco tra sensibilità ed esperienze diverse;
– una storia da scrivere, in quanto, in forza del Battesimo, siamo tutti chiamati, ciascuno a modo suo, ad essere testimoni. La missione non esiste se non si parte dall’esperienza di un incontro con la persona che ci ha cambiato la vita e che ci spinge a una testimonianza gioiosa e convincente. La modalità è quella dell’attrazione. La missionarietà per i giovani è stupore, per gli adulti è credibilità, per la comunità è fraternità
– una storia da vivere, perché siamo invitati a prestare attenzione alla consegna della fede e all’annuncio del Vangelo che cambia la vita (in particolare, attenzione alle modalità di comunicazione, ai luoghi di consegna della fede, all’ambito vocazionale, agli esempi di santità e di gioia della testimonianza, all’accompagnamento personale).
A seguire don Manuel riprende i contenuti della lettera pastorale parrocchiale collegandone le varie proposte con quanto emerso dalla lettera pastorale del Vescovo: in estrema sintesi si può dire che entrambe rimandano alla testimonianza gioiosa del cuore fondata sulla resurrezione di Gesù.
Il parroco introduce il secondo punto all’ordine del giorno, specificando che il Vescovo, in previsione della visita pastorale alla Diocesi che inizierà il prossimo anno, chiede alle parrocchie di lavorare su di uno strumento da lui predisposto con nove ‘fuochi’ su cui fare discernimento – in riferimento alla realtà delle singole parrocchie – e di consegnargli poche ma generative proposte per la pastorale. Il compito del Consiglio Pastorale, nel breve tempo concesso, sarà quello della riflessione e dell’elaborazione della proposta del Vescovo, il quale, raccolti i suggerimenti e le sottolineature dalle parrocchie, durante la visita pastorale darà indicazioni per la vita delle singole comunità. Durante la successiva discussione, viene espresso il rischio che il lavoro fatto in questi mesi, se poi ripreso a distanza di tempo dal Vescovo, possa risultare superato, mentre altri sottolineano come questo lavoro sia un’opportunità per proporre scelte generative nuove e sfoltire ciò che non fa bene o che non ha ricadute positive nella vita parrocchiale. La richiesta del Vescovo viene vista anche come un’occasione per una rilettura di quanto c’è già in parrocchia ed evitare il rischio di adagiarsi su quello che già si fa.
Prima della conclusione vi è anche lo spazio per un aggiornamento sul sito parrocchiale e sui dati di accesso dei visitatori: emerge che per ora il sito viene visitato prevalentemente per informazioni specifiche, come gli orari delle Messe. L’obiettivo resta quello di renderlo un luogo dove si trova ciò che altrove non si può trovare. Viene anche presentato il nuovo format per il sito del Santuario che sarà integrato nel portale della parrocchia. Don Davide, poi, informa i presenti sul team educativo per il quale è in programma la prima riunione nei giorni successivi al Consiglio.
Infine, viene dato un aggiornamento sul Tavolo di lavoro Dalmine, con la concreta possibilità che sia sottoscritto anche dal Comune di Stezzano e si spera successivamente da tutti i Comuni delle due CET in cui sono confluite le parrocchie del vecchio Vicariato Dalmine-Stezzano.
A proposito di CET, viene comunicato che, dopo il lavoro fatto fino ad ora per pervenire a un linguaggio comune, il Consiglio inizierà ad incontrare alcune realtà del territorio per cogliere i semi del Vangelo presenti nei vari ambiti di vita.
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