Mostrò loro le mani e i piedi

Una delle costanti che troviamo nei racconti delle apparizioni di Gesù risorto in mezzo ai suoi è la difficoltà dei discepoli a riconoscerlo e a credere che sia proprio lui.
Non è difficile immaginare che anche per noi la visione di un morto che ci appare vivo possa spaventarci! La paura, infatti, è la prima reazione dei discepoli quando Gesù, come racconta Luca (24,36-49), quasi piomba in mezzo a loro che sono rintanati nel Cenacolo per timore di fare la sua stessa fine.
Non meno sorprendente è come Gesù riesca a convincerli che quello che stanno vedendo non è un fantasma, ma è proprio Lui. Per prima cosa mostra le sue mani e i suoi piedi, quasi che quelle mani forate e quei piedi trapassati dai chiodi siano più convincenti del suo stesso volto.
Ed è proprio facendo così che Gesù toglie ogni dubbio ai suoi confermando la sua vera identità. Le sue mani e i suoi piedi, segnati indelebilmente dalla passione, dicono la sua fede nel Padre, che non è venuta meno nemmeno quando sembrava che persino Lui lo avesse abbandonato; dicono il suo amore verso quell’umanità che egli non ha mai smesso di amare e per la quale ha pregato proprio nel momento in cui lo rifiutava crocifiggendolo.
Il risorto poi compie anche un secondo gesto che allontana ogni ulteriore dubbio: chiede qualcosa da mangiare.
Gli offrono un po’ di pesce arrostito che mangia sotto i loro occhi esterrefatti.
Se il suo corpo glorioso – che i fortunati apostoli hanno potuto vedere – ora è alla destra del Padre, il Signore continua ad essere presente nel mondo e a mostrarsi in quel corpo formato da tutti coloro che credono in Lui. La sua comunità, gli uomini e le donne che lo seguono e vivono in comunione con Lui, sono ora il modo con cui egli si rende visibile nel mondo.
La comunità degli amici di Gesù continua a custodire e a vivere i segni pasquali della sua presenza attuale e viva.
La nostra comunità è accompagnata dal Risorto e celebra in questo tempo tutti i sacramenti pasquali: dall’Unzione dei malati e dalle Prime Confessioni celebrate poco prima della Pasqua, ai due momenti particolarmente gioiosi delle Prime Comunioni e delle Cresime vissute nel tempo pasquale, per continuare poi con il ricordo degli anniversari di Matrimonio e con i festeggiamenti per l’Ordinazione sacerdotale di e con don Glauco.
Questi doni del Risorto non vogliamo trattenerli ma offrirli e testimoniarli nella storia e nel tempo con una presenza discreta e amichevole, come la Sua quando ha condiviso il pane con i discepoli e ha riportato la pace nei loro cuori.

Don Mauro

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